- May 24, 2024
- Posted by: admin
- Category: Emilio Cozzi
La società di telecomunicazioni lussemburghese perfezionerà nel 2025 l’operazione da 3,1 miliardi di dollari, dalla quale vedrà la luce la più grande flotta di satelliti geostazionari. In un momento del mercato in cui realtà come Starlink, OneWeb e Kuiper rivoluzionano i paradigmi grazie ai servizi in orbita bassa
DI EMILIO COZZI
L’annuncio è datato 30 aprile 2024: la lussemburghese Ses, operatore commerciale satellitare, acquisirà il 100% di Intelsat, per allestire uno dei più grandi asset per telecomunicazioni con infrastruttura multiorbitale, il più importante in orbita geostazionaria.
Approvata all’unanimità dai consigli di amministrazione, l’operazione verrà perfezionata nel 2025 dopo i necessari passaggi normativi. Secondo quanto riporta Intelsat nel comunicato che annuncia l’acquisizione: “Ses pagherà 3,1 miliardi di dollari (2,8 miliardi di euro) per acquisire il 100% del capitale di Intelsat Holdings S.a.r.l. in una transazione che implica un enterprise value di Intelsat di 5,0 miliardi di dollari (4,6 miliardi di euro)”.
Rilevante dal punto di vista economico e strategico, la notizia racconta anche com’è cambiato, e come stia continuando a cambiare, il contesto dei servizi spaziali di comunicazione e telecomunicazione.
Reti, servizi gestiti e mercati della mobilità
Dalle due compagnie congiunte nascerà una flotta di oltre 100 satelliti in orbita geostazionaria (o Geo) e 26 in orbita terrestre media (Meo), mentre nel 2026 è previsto il lancio di otto nuovi satelliti geostazionari e di sette nuovi apparati O3b mPower in orbita media.
In dote, Intelsat porterà il diritto di utilizzo di un’ampia gamma di frequenze e gli asset del segmento di terra. A questo si aggiunge un portafoglio ordini che, congiuntamente, arriverà a toccare i nove miliardi di euro con un margine operativo lordo da 1,8 miliardi. L’aspettativa, si legge nel comunicato, è che i segmenti di fornitura di servizi governativi, alla mobilità e fixed data, “con la crescente domanda da parte dei clienti di soluzioni di connettività affidabili e ad alte prestazioni ovunque sulla terraferma, in mare o in aria, rappresenteranno circa il 60% del fatturato totale ampliato di Ses, pari a 3,8 miliardi di euro”.
La divisione di Intelsat dedicata all’aviazione commerciale oggi serve quasi tremila aeromobili, mentre l’attività marittima di Ses comprende il supporto a cinque importanti operatori di linee di crociera. Il settore dei dati fissi (internet civile) verrà integrato con la copertura di rete multi-orbitale, con “offerte competitive” e applicazioni cloud e 5G. La forza del satellitare geostazionario riguardava soprattutto il servizio a operatori di pay Tv, piattaforme free-to-air/free-to-view, emittenti pubbliche e private, la trasmissione di sport ed eventi a un’audience globale, con caratteristiche di ridondanza migliorate (Ses dichiara di diffondere 6.400 canali che raggiungono 363 milioni di case nel mondo). Continuerà a essere questo uno dei business trainanti, secondo Intelsat, nonostante quello degli operatori televisivi sia un mercato in evidente contrazione, in parallelo con l’esplosione delle reti di connessione internet in orbita bassa (o Leo).
Sopravvivere nell’epoca delle mega costellazioni Leo
Quest’ultimo aspetto, la contrazione del mercato delle tv satellitari, emerge anche da analisi del mercato come quella del World Economic Forum – ne avevamo scritto qui – che stima per i prossimi anni una diminuzione degli abbonati parallela all’incremento dello streaming (vista la distanza, l’internet spaziale, per la bassa latenza, è molto più performante in orbita bassa).
Principalmente con le altre due mega costellazioni che già rivestono un ruolo gigantesco nel settore: Starlink e OneWeb. E un’altra in arrivo: Kuiper di Amazon. Proprio OneWeb è stata oggetto di una recente acquisizione da parte della francese Eutelsat. Viasat, per fare un altro esempio, ha acquisito Inmarsat nel 2023, altri due colossi dei servizi satellitari da orbita Geo. Di contro Intelsat è reduce da un periodo travagliato durante il quale, secondo il chapter 11 della legge fallimentare statunitense, ha dovuto compiere una pesante ristrutturazione per tagliare un debito da quasi 16 a circa 7 miliardi di dollari.
Fusioni e acquisizioni sono il segno che le cose, dopo decenni di posizione dominante, stanno cambiando: tra crisi e opportunità emergenti, si ridisegna lo scacchiere del business orbitale dove si giocherà la partita della competitività. Per Intelsat la sfida sarà quella di mantenere competitivo il servizio di connessione e comunicazione dall’orbita Geo; per Ses, ammortizzare l’urto di un mercato broadcast che sta cedendo terreno allo streaming. Lo dimostrano i dati del 2023 annunciati dal Ceo: nel 2023 Ses Networks (network mobile, servizi entertainment on demand per aerei e navi, servizi per governi e Difesa ed emergenze) ha totalizzato oltre il 50% delle revenue del gruppo, sorpassando la sezione broadcast Ses Video. Parimenti, di recente, Intelsat ha firmato un memorandum d’intesa per fornire Internet multi-orbita e connettere le apparecchiature del colosso delle macchine agricole Cnh, che lavorano in località remote, a cominciare dal Brasile, “attraverso terminali satellitari di facile utilizzo, pronti a gestire il difficile ambiente di un’azienda agricola”, si legge in una nota.
Come per i vettori spaziali, il nuovo sta rivoluzionando i paradigmi. Basti pensare all’ingresso di operatori come Starlink (che è di SpaceX) e OneWeb. Come ha sentenziato Todd Harrison, esperto del settore spaziale e senior fellow dell’American Enterprise Institute, per Breaking Defense: “Penso stiamo assistendo a un’ondata di scossoni nel mercato commerciale delle comunicazioni satellitari grazie a Starlink e OneWeb, con i loro costi più bassi e servizi a banda larga Leo di maggiore capacità. Per la prima volta da molto tempo a questa parte, gli operatori tradizionali vengono messi in discussione in modo significativo”.