5G satellitare con il cubesat di Tyvak International
- August 7, 2025
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- Category: Emilio Cozzi

L’azienda con sede a Torino ha lanciato con l’Esa lo smallsat per testare una tecnologia per ora possibile solo con antenne terrestri.
DI EMILIO COZZI
Nella stessa settimana in cui T-Mobile ha lanciato T-Satellite – il servizio direct-to-cell che, grazie alla costellazione Starlink, può fornire il traffico dati con un collegamento da cellulare a satellite senza necessità di un’antenna dedicata – è decollato 5G-Lide, il cubesat italiano progettato per verificare la connettività della tecnologia 5G con le comunicazioni satellitari.
A portarlo in orbita è stato un Falcon 9 della stessa SpaceX, dalla base di Vandenberg in California. La missione dimostrativa è stata finanziata dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), con il contributo del programma Artes dell’Agenzia spaziale europea (Esa), e realizzata da un consorzio italiano guidato da Tyvak International, con sede a Torino.
È un passo in avanti verso l’implementazione di un servizio satellitare a banda larga basato su tecnologia 5G. Ambisce a essere la risposta su larga scala alla crescente domanda di connettività, una risposta scandita dal paradigma “everyone, everywhere, at all times“. Detto altrimenti: connessione per tutti i dispositivi (compresi gli smartphone che ognuno ha in tasca, appunto), ovunque, in ogni parte del globo sfruttando una costellazione con almeno decine di satelliti, e in ogni momento. È quanto SpaceX, con Starlink, ha dimostrato essere possibile e profittevole, anche con satelliti in orbita bassa (in sé, la connessione dati via satellite non è cosa nuova. Governi ed eserciti, compresi quelli italiani, hanno a disposizione un servizio con apparati geostazionari, situati a 36 mila chilometri di quota).
Ciò che fa la differenza, con satelliti che orbitano a poche centinaia di chilometri attorno alla Terra, sono la banda larga e la bassa latenza. Prestazioni ottenute, altro dettaglio dirimente, attraverso satelliti piccoli e leggeri, a basso costo e per questo con possibilità di produzione rapida e in scala. Non è un caso che Starlink abbia già iniziato a vendere il servizio, per esempio a T-Mobile, e oggi tutti rincorrano.
Per 5G-Lide, però, si tratta di “superare” l’attuale servizio erogato dalla compagnia di Elon Musk, e stabilire un collegamento con tecnologia 5G, fornito, finora, solo da antenne terrestri.
Il 5G con il cubesat Tyvak
Nell’ambito dei satelliti di piccole dimensioni, Tyvak International è fra le aziende di punta del nostro Paese. L’ha ribadito la recente acquisizione da parte di Lockheed Martin.
La società sviluppa dispositivi modulari, basati sull’architettura dei cubesat, come la piattaforma “Renegade” impiegata per questo test, opera di Tyvak International in Italia. Uno degli esemplari realizzati dall’azienda nei suoi stabilimenti torinesi si chiama Milani e sta volando insieme con la sonda europea Hera per esplorare un asteroide, in una missione deputata alla difesa planetaria.
Tornando attorno alla Terra, Lide (Direct Access Live Demonstration) è un test per connettere due terminali “a piccola apertura”, quindi con antenne dal diametro a terra, la primo in provincia di Rieti, l’altra a Noordwijk, nell’Olanda meridionale, presso il 5G/6G Lab del centro Estec dell’Esa. Non sarà il primo test di questo tipo, ma l’Europa, almeno in questo, primeggia. Due test, alcuni mesi fa, hanno dimostrato la possibilità del collegamento 5G definito Ntn, non terrestrial network. Il primo a fine 2024, grazie a un accordo Esa-Telesat, ha visto collegarsi un satellite in orbita bassa dell’azienda canadese, con il centro Estec in Olanda. Il secondo, a inizio 2025, è stato condotto da Eutelsat-OneWeb con i propri satelliti, in collaborazione con MediaTek Inc. e Airbus Defence and Space.
Portare il 5G nello spazio
Come già scritto, il 5G è una tecnologia impiegata, finora, solo attraverso antenne terrestri. Fare il “salto” portandola su infrastruttura spaziale “a chiunque, ovunque e in ogni momento“, consente di migliorare e ampliare le possibilità di un servizio per applicazioni sempre più potenti, anche in zone remote in cui il segnale cellulare è debole o assente. Si parla di un impiego quotidiano per gli smartphone dei singoli cittadini, per settori strategici come la Difesa, la protezione civile e la pubblica amministrazione e poi di Internet of things e telemedicina. Per questo motivo è necessario un knowhow diversificato.
Tyvak ha coordinato le attività della Picosats di Trieste, responsabile dello sviluppo dei due trasponder in banda K/Ka e delle quattro antenne, e di Radio analog micro electronics (Rame) di Roma, responsabile dello sviluppo dei due terminali di terra e Tim; 5G-LIDE ha coinvolto anche un’estesa filiera di partner e fornitori italiani ed europei come Centrotecnica, Criotec, il Cira, Ncm Technology, Allegretti Aeroplating e Axipiter. Per ora, il test 5G-Lide ha l’obiettivo di mettere in comunicazione due dispositivi ad apertura molto piccola. Lo step successivo dovrebbe collegare antenne mobili come quelle dei cellulari, per arrivare alla definizione di una tecnologia direct-to-cell dal 5 al 6G nei prossimi anni.